Due Chiacchiere con MR.Gilbert
- Eupremio Ligorio Blog
- 6 lug 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 21 nov 2020

Salve ragazzi, posto qui sul mio BLOG una vecchia intervista che risale al 2017, come si può vedere dalla copertina in occasione del suo clinic world tour 2017
In quella specifica occasione non solo ho avuto l'onore di intervistare il guitarhero statunitense , ho avuto anche il privilegio di suonare qualcosa con lui ed è stato un momento fantastico per me poichè ho sempre adorato i suo stile ed il suo personaggio.
Ma ora passiamo all'intervista:
Ciao Paul, vorrei iniziare dandoti il benvenuto da parte di tutta la community.
Questa è la quarta volta che vieni in puglia sempre al Go West di Roccaforzata, che ha visto i nomi più
illustri della musica internazionale da ormai oltre 10 anni.
1) Cosa pensi di questa realtà di cui godiamo in
questo piccolo territorio e come i musicisti della zona potrebbero trarre beneficio da questo?
- Io viaggio in tutto il mondo, di solito di un posto vedo l'aereoporto e l'hotel poiché i tempi sono sempre molto stretti, e non ho la possibilità di visitare le varie città che mi ospitano, si questa è la quarta volta che sono qui in Puglia in questo locale, ho sempre trovato un pubblico accogliente e si mangia veramente bene. Penso che sia una gran bella realtà questa in cui vi trovate, avere la possibilità di incontrare sempre artisti di fama è sempre molto stimolante.
2) Vorrei parlare dei tuoi ascolti giornalieri, da un pò di tempo si legge del tuo interesse per il Jazz tradizionale
degli anni ‘50, quali sono i tuoi ascolti? Quali artisti e album di riferimento prediligi?
- Ultimamente sono vicino al jazz come non lo sono mai stato prima, credo di essermi avvicinato per poter diventare un miglior chitarrista blues, ci sono diversi chitarristi blues che amo ma i chitarristi blues tendono a suonare le stesse frasi, per sviluppare un miglior fraseggio e trovare idee più interessanti mi sono avvicinato all'ascolto del jazz.
Duke Ellington sicuramente è uno dei miei preferiti ho imparato molto clarinettista che suonava con Duke Jhonny Hodges, nulla di veloce frasi lente ma di un gusto meraviglioso.
3) Abbiamo assistito ad una tua continua evoluzione negli anni, quali stimoli portano un artista affermato
ormai da diversi decenni a mettersi in gioco e a sperimentare sempre del nuovo pur mantenendo una
identità ben salda? Perché come tutti ben sappiamo la tua mano è riconoscibilissima tra milioni di altre….
- penso che il segreto sia amare la musica, ed essere affamati ed allo stesso tempo arrabbiati con essa quando non si riesce a tirar fuori un sound, quel sound che abbiamo ben fisso nella testa o quel sound che ascolti e ti piace molto e a volte trovi difficoltà a tirar fuori ''questo è successo a me con il blues e con il jazz''.

4) Ultimamente in Italia stanno prendendo sempre più piede i corsi di Popular music e Jazz nei conservatori di
musica dove ci hanno abituato ad una disciplina ''classica''; qual è il tuo punto di vista su questo
cambiamento, ha ancora senso secondo te distinguere la musica “colta”?
- se lo si insegna con amore indipendentemente dal genere, qualsiasi luogo è il luogo giusto, penso che il segreto di un buon maestro fondamentalmente sia amare ciò che si fa e trasmettere questo amore per la musica ai suoi allievi.
5) Se dovessi consigliare una routine per tutti i musicisti, come se fosse un decalogo da seguire giornalmente
cosa consiglierebbe Paul ?
- fare molta pratica, ricercare il proprio sound, stare sul tempo è molto importante anche con il proprio corpo (risate), ed essere in continua ricerca, imparare molto da qualsiasi genere indipendentemente dallo strumento, ascoltare molta musica ed essere affamati ed incuriositi sempre.

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