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Affidabilità e Professionalità

  • Immagine del redattore: Eupremio Ligorio Blog
    Eupremio Ligorio Blog
  • 10 ott 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 21 nov 2020


Quante volte ci siamo ritrovati in situazioni simili o abbiamo discusso su questo argomento?

Molte band minori, ma anche le grosse produzioni, hanno dovuto affrontare alti e bassi: basti pensare al giro di musicisti professionisti che ci sono in Italia, a quanti rimangono nel cosiddetto ''giro'' e a quanti musicisti ruotano di anno in anno. Senza dilagare, vorrei arrivare al punto della questione.


Mi piacerebbe porvi delle domande:

1) quanti di noi utilizzano due pesi e due misure?

2) quante volte nel progetto ci mettiamo a completa disposizione?

3) quanti di noi accettano di suonare in alterativa al divano?

Mi rendo conto del fatto che siano un po' provocatorie... :)

Per rispondere al punto uno: all'interno di una band, la cui organizzazione non dipende necessariamente da una produzione o da un'agenzia ma magari da 4-5 ragazzi brillanti e pieni di energia, animati dalla voglia di portare avanti un progetto autonomo e di dire la loro, potrebbe capitare il musico da matrimonio, che non condivide completamente il progetto, ma che comunque è lì per fare la sua parte. Ecco il punto. ;)


Qualora questo elemento dovesse staccarsi dalla band o fare ritardo, magari perché impegnato in altre prove o serate (insomma, ci siamo capiti), come dovremmo comportarci?


Sicuramente non possiamo ottenere risultati positivi attaccandolo o incolpandolo di inaffidabilità. Dovremmo essere capaci di valutare razionalmente e di provare a metterci nei suoi panni: per una serie di circostanze, il suo ragionamento segue i criteri musica = lavoro = denaro, legittimi ma assolutamente incompatibili con quelli del resto della band: musica = arte = emozione da esprimere.



Il discorso è assolutamente ambivalente ma, ahimè, bisognerebbe sempre sforzarsi di cercare un equilibrio e saper selezionare attentamente i compagni di viaggio giusti e i progetti che vale la pena seguire.

In che modo?


Credo che il primo interrogativo da porsi in base a ciò che si sta cercando sia:

1) quali obbiettivi a breve o a lungo termine ha la band?

E poi, guardarsi allo specchio e chiedersi:

2) io sono interessato? Ci credo realmente? O non so che fare dalle...alle..?

3) ci sono i tutti i presupposti (strumentazione, sala prove, studi dei vari musicisti ecc.)...?


Queste sono le prime caratteristiche di cui tengo conto. Ovviamente, ognuno di noi ha dei propri canoni e obbiettivi e ragionerà in base a quelli.


Tutto questo perché?

Ci sono due motivi sostanziali per i quali veniamo etichettati come inaffidabili in ambito lavorativo:

1) effettivamente non possediamo le competenze sufficienti e tendiamo a procrastinare per acquisirle

2) ci impegniamo in situazioni che non ci appartengono lavorativamente e ne usciamo fuori spesso, nella maniera meno elegante possibile.

Se riusciamo a dare a noi stessi dei punti di riferimento da seguire quando:

1) Intraprendiamo uno studio

2) Mettiamo su una Band

3) Approccio al live

tutto converge nella giusta direzione.

Un'ultima considerazione: vi è mai capitato di pensare “sì, lo faccio, ma secondo me non funziona''?

SE L'IDEA INIZIALE DOVESSE ESSERE QUESTA, NON INTRAPRENDETE ALCUN PERCORSO.



Poiché la nostra macchina perfetta e alquanto inesplorata, il cervello, non riesce a distinguere la realtà dall'immaginazione, sia che vediamo un oggetto sia che ce lo immaginiamo, i processi cerebrali che scattano nella nostra testa sono esattamente gli stessi.

Alla luce di questo, se partiamo con un'idea negativa, quell'immagine influenzerà negativamente il nostro progetto o il nostro gruppo e produrrà un effetto deleterio.

Morale della favola: DIAMOCI DEI CRITERI DI VALUTAZIONE E PENSIAMO POSITIVO!

un abbraccio ROCK

E.L.



 
 
 

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